Milano, scopriamo cosa vedere seguendo le note dei cantautori italiani

Milano

Milano è una città dalle tante sfumature. Un piccolo diamante nel nord Italia con mille sfaccettature, mille diverse facce da mostrare con le sue luci. E le sue ombre. Quella che ad uno sguardo distratto può sembrare una città fredda e caotica per molti è musica.

Una città così profonda e complessa da aver infatti ispirato i più grandi cantanti del panorama musicale italiano che l’hanno resa eterna con le loro note e le loro parole.

Il Duomo di Milano

Piroette di sabbia e le guglie del Duomo | differenza tra pietra e le voglie di un uomo | che ha per vita una gabbia | liberata dal sesso, gonfia di verità | partorita con gioia nel lontano ricordo | con le doglie sincere di una maternità | che alla luce, di notte, nella piazza e con rabbia | ha donato, confusa, il suo figlio balordo”.

Il duomo di notte, Alberto Fortis

Parlando del capoluogo lombardo è doveroso iniziare dal Duomo di Milano, simbolo della città; ricco di storia e cultura. Chiunque decida di visitare Milano non può perdersi questo monumento religioso, indipendentemente dalla propria fede. E’ considerata la terza chiesa cattolica nel mondo dopo San Pietro in Vaticano e la cattedrale di Siviglia.

La costruzione del Duomo, voluta da Gian Galeazzo Visconti (il Signore di Milano) è iniziata nel 1386 ed è andata avanti per ben 500 anni, terminando alla fine del 1800. Il Duomo sorge su un territorio sacro, che inizialmente ospitava il tempio di Minerva. Fu sant’Ambrogio a volere la chiesa intitolata a SS. Tecla e Pelagia.

Lo stile gotico è mitigato, e al tempo stesso reso unico, dal marmo bianco di Condoglia. Marmo che era di proprietà della famiglia Visconti e che venne appositamente prelevato da una cava sul lago Maggiore.

Continuando ad osservare la facciata è pressoché impossibile non essere rapiti dalle 145 guglie. Vennero erette tra il XVIII secolo e il 1858. La più alta è stata costruita nel 1774 e ospita la celeberrima Madonnina. Una statua alta 4 metri e completamente ricoperta da  fogli d’oro.

All’interno spiccano per imponenza le 5 navate ai cui lati ci sono tantissime vetrate magnificamente istoriate. In alcune la singola finestra racconta una scena e tutte insieme una storia. Altre scene sono composte da sei (in alcuni casi da nove) finestre dando così un effetto più imponente all’immagine. Tra le più belle e ricordate troviamo sicuramente quella del Giudizio Universale. Sotto le vetrate ci sono i sarcofaghi più importanti tra cui quello di San Carlo Borromeo, ma anche Ariberto d’Intimiano, Gian Giacomo Medici.

Piccola curiosità: sul fondo della chiesa, proprio nell’ultima navata a destra, potrete notare
un gigantesco sacco ancorato saldamente all’arcata. Non se ne conosce il contenuto ma si dice che quello sia il sacco del Giudizio Universale e che cadrà solo se ci sarà la fine del mondo.

Montenapoleone a Milano

Sei troppo bella per dirti addio | Tu chiami e poi | Noi tutti ubbidiamo e tra chi nomina il tuo nome invano | Ci sono anch’io, | Milano Milano | Milano quando sono lontano voglio tornare | Milano quando ci sono voglio scappare | Il cielo un foglio di rame, per la vivace attività industriale | L’industriale si droga poi vota chi dice che la droga fa male | Ipocrisia nuda come modelle sul cartellone dei saldi fuori stagione in Montenapoleone”.

Milano Milano, Articolo 31

Via Montenapoleone è la via del lusso milanese, una delle vie del centro più amate da turisti e milanesi. Se stai pensando di andarci a vivere, però, sappi che non è per tutti: è infatti al 5° posto nella classifica delle vie più care al mondo per gli affitti dei negozi. Più care solo Causeway Bay di Hong Kong, la 5Th Avenue di New York, New Bond Street di Londra e gli Champs Elysées di Parigi.

Forse non tutti sanno che via Montenapoleone nel settecento era nota come contrada di Sant’Andrea. In seguito Maria Teresa d’Austria la rinominò via di Monte Santa Teresa. Ma allora da dove viene il nome della celebre via? Da un banco dei pegni che si trova al civico 12, prima chiuso e poi riaperto proprio da Napoleone.

Milano, shopping in Montenapoleone

Milano Moderna

In un giorno come tanti, con il traffico nel centro | Con 2 suore che camminano vicine in una piazza, con un grande monumento, con l’America nei bar | Con la moda sempre in festa, con la gente che lavora sempre troppo | E una strana atmosfera di conquista | Con i taxi sempre un po’ incazzati | E i turisti anche loro un po’ di fretta | Con sempre quella strana voglia di andar via perché altrove | Forse, c’è qualcuno che ci aspetta | È Milano, con i suoi 1.000 dialetti | Con le settimane lunghe e con gli uffici \ Con le abbronzature a 100.000 watt | E con la vita appesa a 1.000 sacrifici”.

Milano (2000), Alex Britti

La Milano moderna brulica di luoghi di incontro sempre più protagonisti ed in grado di creare tendenze. Cosa non perdere?

In Piazza del Duomo, è possibile visitare la Galleria Vittorio Emanuele II, una delle grandi attrazioni di Milano. Forse uno dei posti più fotografati ed instagrammabili. Soprannominato “Il salotto di Milano”, la Galleria è considerata una delle più belle d’Europa anche grazie ai sui bellissimi portici ad alla suggestiva cupola in vetro e ferro..

Se sei un amante della scienza, non perdere il Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci, una delle migliori attrazioni turistiche di Milano. Espone oltre trenta modelli che ricostruiscono le futuristiche invenzioni di Leonardo Da Vinci.

Anche l’arte viene celebrata nel capoluogo lombardo. La Pinacoteca di Brera ospita infatti una delle più importanti collezioni d’arte in Italia. Si trova presso Palazzo Brera, costruito su un ex monastero e, tra i capolavori che custodisce, potrete ammirare “Lo Sposalizio della Vergine” di Raffaello o “La Cena in Emmaus” di Caravaggio.

I Navigli

Boxe a Milano, Nebbia sudava il naviglio, Freddo in Stazione Centrale.

Boxe a Milano, Pacifico

Il quartiere dei Navigli è uno dei più trendy di Milano. La zona dei Navigli si chiama così perché comprende il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, il sistema di canali studiato da Leonardo da Vinci per consentire la navigazione dal lago Maggiore fino a Milano. Ancora oggi i Navigli si caratterizzano non solo per i numerosi locali alla moda, ma anche per gli antichi lavatoi delle lavandaie e per le caratteristiche case di ringhiera che donano un fascino antico. Passato e presente, passato antico e movida milanese… Tutto concentrato in un brulicare di storie e fascino.

Navigli a Milano

Numerosi canali navigabili che vengono attraversati da piccoli ponticelli, negozi punto di riferimento per la moda underground, caratteristiche case di ringhiera, librerie, atelier d’arte e tantissimi locali in grado di imporre le ultime tendenze. I Navigli sono uno dei quartieri più caratteristici e alla moda in grado di far confluire le persone più diverse tra loro e attirare turisti da tutto il mondo.

San Siro a Milano

Milano mia portami via | fa tanto freddo e schifo e non ne posso più | facciamo un cambio prenditi pure quel po’ di soldi | quel po’ di celebrità ma dammi indietro la mia Seicento | i miei vent’anni ed una ragazza che tu sai | Milano scusa stavo scherzando | luci a San Siro non ne accenderanno più”.

Roberto Vecchioni, Luci a San Siro

La zona di San Siro è conosciuta prevalentemente per essere il cuore sportivo di Milano. Comprende un interessante territorio che si caratterizza per la sua varietà urbana. Aree ricche di verde e ville della borghesia milanese si affiancano ad aree di edilizia popolare multietniche. Il grande viale che porta allo stadio taglia a metà queste due anime, facendo da spartitraffico e, al contempo, unione. Sono sempre più i milanesi che scelgono di comprare casa proprio in zona San Siro in modo da trovarsi prossimi al centro ma, al tempo stesso, vicini alle principali vie di fuga dalla città.

Porta Romana

“Porta romana bella porta romana | È già passato un anno da quella sera | Un bacio dato in fretta | Sotto un portone | Porta romana bella porta romana | In un cortile largo e fatto a sassi, Io fischio | Tu t’affacci alla ringhiera | Poi scendi e il pomeriggio è tutto nostro”.

Giorgio Gaber, Porta Romana

Parliamo di una delle sei porte principali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi quasi interamente demoliti. Sorge al centro di piazza Medaglie d’Oro e si caratterizza per la presenza dell’arco monumentale del 1596 voluto da Filippo III di Spagna. In passato Porta Romana identificava anche uno dei sei sestieri storici in cui era divisa la città, il Sestiere di Porta Romana.

Via Gluck

Altro cult dedicato a Milano, uno dei classici più conosciuti della canzone italiana, è questo capolavoro del Molleggiato: “Mio caro amico, disse | Qui sono nato | In questa strada | Ora lascio il mio cuore | Ma come fai a non capire | È una fortuna, per voi che restate | A piedi nudi a giocare nei prati | Mentre là in centro respiro il cemento | Ma verrà un giorno che ritornerò | Ancora qui | E sentirò l’amico treno | Che fischia così…”

Il ragazzo della via Gluck, Adriano Celentano

Negli anni cinquanta era una strada affiancata dall’erba, in cui i ragazzini giocavano sperando in un futuro migliore. Un futuro che è arrivato passando prima per cemento e capannoni e poi per la fusione con diverse etnie. Oggi via Gluck è una strada stretta e quasi completamente dimenticata. Una strada a senso unico in cui capita di passare, ma per andare altrove, o che viene visitata dai nostalgici della vecchia Milano e della canzone d’un tempo.

Elena Fassoli
"La via più breve per giungere a se stessi gira intorno al mondo", diceva Hermann Keyserling. Ed ecco perché, appassionata da anni di viaggi e sport, mi piace avventurarmi in quel cammino che, attraverso il mondo, mi porta costruire la miglior versione di me stessa.