Una ricerca condotta in occasione della Settimana Europea della Mobilità ha svelato che l’indotto del cicloturismo in Europa si aggira attorno ai 44 miliardi di euro all’anno, e altri 7 miliardi di introiti potrebbero essere generati grazie alla sola rete cicloturistica Eurovelo, ideata dalla ECF (European Cyclists’ Federation) e ancora in fase di avanzamento.
Secondo il professor Richard Weston, dell’Università di Lancaster, “questa è l’ennesima riprova di come il cicloturismo costituisca una spinta enorme per le economie locali, oltre che una forma di turismo sostenibile per l’ambiente che porta ad essere meno dipendenti dal trasporto aereo“. Weston spiegherà i dettagli dello studio in occasione della conferenza sull’economia del cicloturismo di ECF/EGWA (European Greenways Association), in programma a Nantes il prossimo 26 settembre, a cui parteciperanno altre importanti personalità del settore cicloturismo di tutto il mondo, tra cui Dominique Lebrun, coordinatore del France’s National Cycling, e Jim Sayer, direttore esecutivo di Adventure Cycling (Stati Uniti).
Un altro tema al centro del dibattito sarà l’accesso ai finanziamenti dell’Unione Europea per realizzare gli itinerari cicloturistici. L’obiettivo della Francia – spiega Lebrun – è infatti quello di diventare il primo paese europeo per cicloturisti ospitati. Le condizioni per raggiungere l’ambizioso primato sembrano esserci, il Piano Nazionale della Ciclabilità francese pubblicato all’inizio di quest’anno ha garantito nuovi fondi dal governo tenendo conto sia dell’importanza di aumentare il numero di ciclisti urbani quotidiani, sia dell’enorme valore economico del turismo in bicicletta.