Lo scoppio della pandemia ha portato con sé molta insicurezza e ulteriore stress che si sono assommati alla pressione già opprimente della società moderna. Viaggiare, specie all’estero è diventato più macchinoso. In questa cornice è però importante trovare delle occasioni per rilassarsi e concedersi dei momenti di piacere.
Le dolci colline della Langhe/Monferrato in Piemonte con i loro vigneti e noccioleti rappresentano la destinazione ideale. Ancor più calzante sarebbe un periodo rigenerante allo stabilimento termale di Acqui Terme, a 40 minuti di auto da Alessandria e un’ora e mezza da Torino, ma al momento è purtroppo chiuso proprio dall’inizio dell’emergenza Covid. La speranza è che riapra al più presto, quindi prima di partire, controllate se è di nuovo funzionante e passateci assolutamente.
Le terme di Acqui
Si tratta di terme conosciute già al tempo dei romani con fonti termali con acque di tipo sulfureo e salsobromoiodiche che raggiungono temperature attorno ai 75°C e hanno proprietà terapeutiche. La sorgente originaria, chiamata “La Bollente”, si presenta come una fontana monumentale che troneggia nel centro di Acqui.
A complemento dell’esperienza termale o, vista la chiusura, come ottima alternativa, i dintorni di Acqui vi regalano la possibilità di fare un tour enogastronomico in una delle zone d’Italia più ricche di vini pregiati e specialità a base di carne oltre che dolci. Insomma, un percorso in cui gusto e olfatto vi restituiranno la gioia di vivere e di provare nuovi sapori. Mangiare bene e bere del buon vino non conosce stagioni, ma il periodo forse più indicato è l’autunno con temperature miti e le colline che sembrano dei tappeti dalle mille sfumature.
Come raggiungerle
Per poter girare senza vincoli di tempo e seguendo i propri gusti e la propria curiosità, avere un mezzo di trasporto proprio è indispensabile. Per chi arriva in treno ad esempio ad Alessandria, o atterra al più vicino aeroporto di Torino consigliamo assolutamente di prenotare con anticipo un noleggio auto low cost sul sito di Auto Europe che da più di settant’anni cerca di offrire le migliori occasioni esclusivamente con compagnie di autonoleggio affidabili.
Il territorio e specialità eno-gastronomiche
Nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato sono i vini rossi a farla da padroni, sia dal punto di vista paesaggistico con lunghe distese di ordinati filari di vite, che sulle tavole di ristoranti e osterie. Vi sono il Barbera, vari tipi di Dolcetto e il più pregiato Nebbiolo che, se vinificato nei comuni di Barbaresco o di Barolo, prende il nome dei comuni medesimi.
La zona di Asti è famosa anche per i suoi vini bianchi come il Moscato d’Asti e di Canelli da cui si ottiene l’Asti Spumante anche in versione brut. Dal 2014 grazie a questi prodotti di altissimo livello, questi territori sono entrati a far parte della Lista del Patrimonio UNESCO. Per godersi al massimo l’esperienza sensoriale vi suggeriamo di pernottare in uno dei numerosi bed & breakfast o alberghi e di visitare diverse cantine per degustazioni al fine di acquistare una scorta di bottiglie da portare via subito o da farvi spedire comodamente a casa.
La cucina di queste aree merita un paragrafo tutto suo tante sono le specialità. Andando per ordine cominciamo dagli antipasti fra cui vi sono il vitello tonnato, la bagna cauda, l’insalata russa, gli involtini di prosciutto con asparagi, i peperoni ripieni, ecc. , per passare ai primi quali i “tajarin con il sugo al comodino”, ovvero delle tagliatelle sottili all’uovo coi fegatini, e gli “Agnolotti del Plin”, una sorta di ravioli ripieni di carne stufata e conditi col sugo dell’arrosto. Facciamo una pausa per prepararci all’arrivo dei secondi dove la regina indiscussa è la carne di vitello dall’eccelsa razza Piemontese detta anche Fassone.
Tipici sono i bolliti di manzo e in particolare il “Gran Bollito” in cui il numero sette ricorre sia nel numero di tagli diversi utilizzati, che delle frattaglie aggiunte e poi delle salse utilizzate come accompagnamento.
A unire la carne locale con un vino autoctono ci pensa poi il tenerissimo “Brasato al Barolo”. Per insaporire sia primi che carni e uova (“Uovo al Palèt”) c’è un altro tipo di diamante nascosto sotto la terra dei boschi di Alba: i ricercatissimi e pregiatissimi tartufi bianchi.
In novembre proprio ad Alba si tiene la prestigiosa fiera-mercato dedicata a questa rarità: la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba. In tale occasione la cittadina si riempie di buongustai ed è sicuramente, nonostante la forte affluenza, il miglior momento per venire in visita. In tutti i ristoranti della zona potrete degustare svariati piatti a base di tartufo bianco, o nero invernale, quest’ultimo meno costoso del primo.
Ed eccoci arrivati alla fine di questo articolo che sembra il menù di un ristorante gourmet e che probabilmente vi ha fatto venire l’acquolina in bocca. La giusta conclusione di un pasto è garantita da un dolce di qualità e in questa parte di Piemonte è il tripudio del cioccolato e degli amaretti. Vi basti pensare che ad Alba oltre al tartufo ha sede la Ferrero, colosso dell’industria dolciaria conosciuta in tutto il mondo per l’amatissima Nutella.
Ma perché proprio qui e non altrove? In apertura avevamo accennato alla presenza dei noccioleti che producono la “nocciola tonda gentile” che è stata dichiarata IGP, ingrediente principale di questa crema spalmabile pericolosamente squisita. La cittadina di Mombaruzzo è invece nota per i suoi delicati amaretti. Se siete nelle vicinanze fermatevi e acquistateli presso una delle pasticcerie locali perché saranno ovviamente più freschi e buoni di quelli preconfezionati. Il cibo, se consumato in setting idilliaci e in tutta tranquillità sorseggiando del vino di classe, è un vero toccasana.
Quindi se avete bisogno di ritrovare energie mentali ricordatevi che secondo noi la ricetta giusta è, recarsi nei dintorni di Acqui Terme.